Si è chiuso con i complimenti dei partecipanti, pubblico e relatori, per la rilevanza dei temi trattati, il convegno organizzato da AMF nell’ambito del “Festival delle Trasformazioni delle Middle Town“, tenutosi a Vigevano nel caldo pomeriggio di Sabato 29 Settembre, dal titolo “Qualità della vita: come l’ambiente influenza la salute“.
Nelle oltre due ore di discussione, si è partiti con l’illustrazione resa dalla Prof.ssa Tognetti, docente di politiche per la salute presso l’Università di Milano-Bicocca, di quanto l’ambiente- inteso non solo come presenza di sostanze inquinanti ma anche dal punto di vista sociale e culturale- incida sulla salute dei cittadini, sia in termini numerici (23% di morti sono causate da fattori ambientali modificabili) sia in termini di relazioni ed esperienze. Il Dott. Gianni Balocco, socio AMF, ha poi indicato il ruolo dei Medici di famiglia, come interfaccia fra i cittadini e il mondo scientifico che si occupa di ambiente, a interpretare una sorta di “agenzia educativa” che focalizzi il suo intervento sull’individuo ma anche sulla comunità oltre che a livello pubblico e politico. A seguire, il Dott. Zinni della Società Italiana di Medicina Generale ha inquadrato le patologie croniche non tumorali da inquinamento atmosferico soffermandosi in particolare sul ruolo del particolato e sull’assenza di una soglia inferiore di inquinamento al di sotto della quale non si produrrebbero effetti nocivi. Alla Dott.ssa Baraldi, agronoma del CERN di Bologna è toccato poi spiegare al pubblico, fra i quali risaltava l’assenza degli amministratori locali (che in realtà dovrebbero essere i primi interessati ad eventi che cercano risposte atte a trasformare le città in luoghi più vivibili), quali sono le possibilità che abbiamo per difenderci dall’aggressione degli inquinanti, a partire dalla vita di tutti i giorni, grazie all’azione delle piante. La Dott.ssa Baraldi ha illustrato le proprietà delle varie specie e non ha mancato di sottolineare come un investimento pubblico in questo settore sia sempre remunerativo anche dal punto di vista economico. Dopo aver discusso di quanto la nostra aspettativa di vita può essere messa in pericolo da una cattiva gestione dell’ambiente, è stato il momento di notare che, se da un lato la nostra Provincia ha un tasso di mortalità ben superiore alla media regionale (12,2% vs. 9,4%) dall’altro è anche quella con l’età media più elevata e con una aspettativa di vita che comunque è prevista in aumento nei prossimi decenni a configurare quella che potrebbe essere definita quasi come una vera e propria “epidemia di senioritas“. Questo è stato l’argomento trattato da Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, autore nelle scorse settimane di un interessante articolo sul tema nel quale veniva proposta Pavia come punto di studio privilegiato di questo fenomeno. Infatti la presenza dell’Università ha reso possibile la creazione di un ambiente del tutto particolare dove a fianco dei 25mila giovani studenti, convive una vasta quota di ultra 65 enni dotati di un livello di educazione scolastica fra i più elevati nel Paese. Questo rende immaginabile non soltanto la progettazione di studi sociologici sulla popolazione, ma anche la trasmissione diretta delle conoscenze e il coinvolgimento di una quota di “anziani” che, come detto in chiusura dalla Dott. ssa Barettoni, brillantissima noventenne presente fra il pubblico, non vede l’ora di essere stimolata, ascoltata ma anche guidata nella comprensione dei nuovi fenomeni a ricreare un momento di passaggio fra le generazioni che pare perduto.
Tanti quindi e di rilievo, gli spunti di discussione. AMF ritiene che per dar seguito a quello che è lo scopo per il quale il Festival delle Trasformazioni è stato istituito, questi spunti vadano ora portati su altri tavoli, allargando la platea per continuare la discussione e dare il via quindi a nuovi progetti che devono trovare ascolto fra chi amministra e dunque è direttamente responsabile, attraverso le scelte politiche che compie, della qualità della nostra vita. Qualità che però ciascuno di noi ha il dovere di migliorare a partire dall’adozione di “buone prassi” nel nostro vivere quotidiano.