Medici del territorio e medici ospedalieri: assieme per contare


Fra le prime iniziative in programma, AMF ha voluto intraprendere una serie di incontri con i colleghi ospedalieri per presentare la nostra Associazione e per .stabilire nuovi contatti e soprattutto un nuovo rapporto con gli stessi, paritetico e mirato al conseguimento non di agevolazioni alla categoria ma essenzialmente al miglioramento dei servizi resi all’assistito.Oltre a un primo scambio di opinioni sulle criticità rilevate dall’interno del sistema e dal territorio, abbiamo voluto condividere idee sulla riqualificazione e l’ottimizzazione della rete ospedaliera di Vigevano e Lomellina, confrontando le esigenze viste dalle due ottiche.

Concluso questo percorso ci dedicheremo alle nostre valutazioni sulla futura organizzazione dei servizi territoriali.
Nell’incontro con i colleghi del Presidio Ospedaliero di Mortara le criticità emerse riguardano la questione del Pronto Soccorso, quella della Chirurgia, la carenza di personale e più in generale la ricerca di una nuova caratterizzazione del presidio stesso in un sistema che possa prevedere l’accentramento a Vigevano delle acuzie.

E’ opinione condivisa dagli operatori che sia necessario ripensare anche sul nostro territorio il sistema attuale concentrando presso il presidio maggiore la gestione dei casi acuti, partendo proprio, perlomeno di notte e nei fine settimana, dal Pronto Soccorso. L’apertura infatti in questi orari dei presidi minori non è giustificata dai carichi lavorativi e crea problemi di sicurezza per l’utente e per il professionista di turno che si trova a lavorare in strutture inadeguate sotto diversi punti di vista (diagnostico, laboratoristico etc). Più funzionale sarebbe la previsione di notte e nei weekend di una automedica del servizio di emergenza, disponibile a Mortara per i trasferimenti urgenti verso il centro di riferimento (Vigevano).

Discorso analogo può essere fatto per le Chirurgie, l’evoluzione delle quali spinge verso l’accorpamento e la centralizzazione presso strutture dotate di rianimazione-terapia intensiva, imaging diagnostico etc. Nel caso del nostro territorio sarebbe auspicabile l’accentramento a Vigevano con immediati e contestuali risparmi legati alla riduzione delle equipe reperibili (attualmente, 3 sul territorio, con circa 18 professionisti impegnati ogni giorno). Nei presidi minori resterebbero la “week surgery” oltre agli ambulatori per consulenze e piccoli interventi.

Anche per quanto riguarda l’endoscopia viene sottolineata la necessità di istituire un polo diagnostico/operativo presso l’Ospedale di riferimento e prevedere eventualmente una endoscopia prettamente diagnostica nelle sedi periferiche.

Per quanto riguarda Medicina e Pneumologia, il futuro appare legato appunto alla caratterizzazione da dare all’Ospedale di Mortara: si concorda sul fatto che l’UO di Medicina potrebbe essere riservata ai post-acuti mentre la Pneumologia, che da sempre caratterizza l’Ospedale di Mortara e che rappresenta un unicum nell’offerta dell’ASST in Provincia di Pavia potrebbe essere mantenuta in sede soprattutto se fosse affiancata da una riabilitazione pneumologica, anche se la collocazione ideale sarebbe Vigevano per la
disponibilità di metodiche diagnostiche (TC/RMN) e della rianimazione.

Gli spazi resi disponibili presso l’Asilo Vittoria da eventuali accorpamenti a Vigevano potranno essere tenuti in considerazione in previsione dello sviluppo organizzativo della medicina territoriale (AFT, UCCP etc).
Questo argomento sarà oggetto di successive riflessioni e proposte da parte dell’Associazione.

Infine, ma non certo per importanza, in tutti i reparti è molto sentita la carenza di personale, soprattutto infermieristico.

Tutti concordano per procedere con ulteriori incontri fra MMG e colleghi ospedalieri perchè la spinta al cambiamento giunga dal territorio, univoca e condivisa.

A questo ha fatto seguito l’incontro con alcuni colleghi del Presidio Ospedaliero di Mede. Durante tale incontro è emersa la “conditio sine qua non” che deve precedere ogni discorso inerente le pur necessarie (su questo punto c’è totale condivisione) chiusure del Pronto Soccorso di Mede e la razionalizzazione delle UO di Chirurgia di Mortara e Mede: innanzitutto si garantisca l’emergenza/urgenza attraverso un’automedica di stanza a Mede e una seconda a Mortara (eventualmente una delle due destinate a Vigevano, già sede di DEA).

Il discorso dell’accorpamento a Vigevano delle Chirurgie appare condiviso, con
la proposta di mantenere in periferia i piccoli interventi di oculistica, ortopedia e urologia, anche al fine di alleggerire l’occupazione delle sale operatorie del nosocomio vigevanese mentre c’è scetticismo sulla creazione di un unico polo endoscopico, in assenza di investimenti, sia in termini di personale formato, sia in termini di strumentazione.

A conclusione del nostro percorso attraverso i nosocomi pubblici locali e dopo l’incontro avvenuto fra il nostro Presidente e i vertici di ASST con ampia condivisione di scopi e progetti, così come avvenuto nel successivo incontro con i rappresentanti del mondo politico lomellino, abbiamo incontrato i colleghi responsabili di Unità Operative dell’Ospedale Civile di Vigevano.

Va innanzitutto sottolineato la quasi totale adesione dei colleghi alla nostra richiesta d’incontro dal quale è emersa l’importanza di una robusta coalizione fra medici ospedalieri e MMG, finora lasciata a incontri e scambi occasionali e mai realmente realizzata.

Altrettanto fondamentale appare la necessità di una valutazione globale sul territorio e quella di puntualizzare meglio le funzioni di alcune strutture e di alcune Unità Operative attraverso una chiara e ben identificabile “strategia”.

Al momento le indicazioni inerenti la riorganizzazione del territorio, raccolte e sostenute da AMF sono ampiamente condivise anche dall’interno del nosocomio vigevanese: la centralizzazione delle acuzie a
Vigevano, il riassetto dei Pronto Soccorso e della rete dell’Urgenza/Emergenza, il mantenimento dell’emodinamica e del punto nascite, la ricollocazione delle strutture di Mortara e Mede con la destinazione per post-acuti e con lo sgravio delle sale operatorie spostando gli interventi minori in elezione sul territorio sono i punti necessari e improcrastinabili per procedere alla creazione di un vero Hub di riferimento territoriale.

In conclusione, a nostro avviso occorre accelerare sulla strada della razionalizzazione e riorganizzazione
anche considerando le evidenti sofferenze dei vari reparti, con diverse Direzioni ancora da assegnare, con vari pensionamenti alle porte e con carenze diffuse di personale. L’effetto di tutto ciò si riverbera sul territorio con dilatazione oltre l’ammissibile delle liste d’attesa, che degradano l’immagine del Sistema Sanitario Nazionale fra i cittadini creando disparità di fatto fra chi ha le capacità economiche per ricorrere all’offerta privata e chi invece viene escluso dai servizi.

Un’altro rischio che si evidenzia in mancanza di interventi sulla rete ospedaliera lomellina è quella della migrazione degli assistiti, non solo fuori Provincia come già troppo spesso accade ma anche fuori Regione, particolarmente verso il polo sanitario- universitario di Novara, molto più accessibile delle altre strutture della Provincia di Pavia. Si sottolinea anche come, senza interventi, si rinunci di fatto a divenire a nostra volta credibile “offerta” per le aree limitrofe (milanese e novarese).

Occorre dunque che, stante la trasversale condivisione degli obiettivi , si crei rapidamente e per la prima volta un fronte comune che comprenda i professionisti ospedalieri e del territorio, entrambi osservatori privilegiati e diretti delle esigenze emergenti, le Direzioni Generali e le Autorità politiche, in primis i Sindaci, perché si facciano carico della necessaria, forte, rapida e non più dilazionabile pressione sui vertici regionali affinché venga dato il via alle autorizzazioni e agli investimenti fondamentali per il miglioramento
dei servizi resi ai cittadini .

AMF Vigevano e Lomellina