I Medici di Famiglia vigevanesi e lomellini, preoccupati per la prolungata stasi decisionale che ha messo in difficoltà l’Ospedale Civile di Vigevano per la mancanza di personale che affligge diversi reparti e per la mancanza di investimenti, ritengono giunto il momento di partecipare in modo propositivo alle scelte che dovranno essere poste in atto nel prossimo futuro da parte dell’Amministrazione Regionale.Valutazioni e proposte sono sostenute dall’ esperienza professionale che quotidianamente pone i Medici di Famiglia a contatto e a difesa dei loro assistiti e sono state condivise con i colleghi ospedalieri.
Innanzitutto si ritiene che sia non più rinviabile la costituzione di una vera e propria rete Aziendale ed extra-aziendale che coinvolga gli ospedali di Vigevano, Voghera e ICBM Vigevano al fine di ottimizzare le risorse disponibili e fornire ai cittadini un servizio adeguato e rispettoso dei criteri di sicurezza richiesti.
In particolare l’Ospedale di Vigevano appare quello indicato per il potenziamento del servizio di Emodinamica cardiologica e vascolare con estensione dei servizi sulle 24 ore. Tali servizi già oggi raggiungono il numero di prestazioni richiesto dagli standard regionali ma necessitano di un adeguamento in termini di spazi, strumentazione e personale.
E’ poi necessario, a isorisorse, attraverso la semplice razionalizzazione dell’esistente, creare un coordinamento dell’attività dei vari servizi di Oncologia Medica della A.O della Provincia di Pavia scegliendo come sede l’Ospedale di Vigevano,che già ora effettua il maggior numero di prestazioni e ospita il maggior numero di professionisti dedicati. A questa rete oncologica devono afferire anche l’Oncologia e la Radioterapia dell’istituto privato accreditato ICBM di Vigevano.
Lo stesso Istituto dovrebbe essere messo in rete con la Neurologia dell’Ospedale di Voghera in quanto entrambi sede di Stroke Unit per il trattamento delle urgenze cerebrovascolari.
Dall’Unità di Urologia di Voghera, giunge poi notizia di difficoltà nella creazione di una vera rete urologica facente capo all’U.O dell’ospedale oltrepadano a causa della mancata disponibilità di posti letto dedicati presso il nosocomio vigevanese.
Si ribadisce inoltre la urgente necessità di provvedere alla messa a bando della carica di Direttore per l’U.O. di Ostetricia e Ginecologia autorizzata dalla Regione sin dal mese di Agosto 2015, dopo un prolungato periodo di difficoltà che ha afflitto il reparto proprio a causa di una inaccettabile carenza di personale.
Segnaliamo che la stessa carenza di personale affligge anche il servizio di neuropsichiatria infantile.
I Medici di Famiglia vigevanesi ritengono quindi di dover intervenire anche su aspetti più prettamente territoriali e sociali e lo fanno sostenendo il progetto “Polo delle fragilità” proposto dalla Azienda Speciale Multiservizi di Vigevano mirato al coordinamento della presa in carico delle necessità della “persona fragile” indipendentemente dalla fascia di età attraverso la creazione di uno “sportello unico delle fragilità”, in piena corrispondenza con quanto indicato dalla Legge Regionale 23 dell11/8/2015.
E’ esperienza comune e quotidiana di quanto tale progetto possa porre termine ad una serie di disagi, incomprensioni e costi che gravano sul cittadino già a partire dalla presentazione della richiesta di accesso ai servizi.
A completamento del progetto di ASMV, i Medici di Famiglia di Vigevano ritengono proponibili ulteriori integrazioni che presenteranno in maniera dettagliata e che comprendono il reperimento presso strutture esistenti o da creare di posti letto per urgenze socio assistenziali e sanitarie, un problema contro cui spesso medici e assistiti si scontrano. Il reperimento dei posti disponibili può essere centralizzato presso lo sportello unico proposto con enorme beneficio.
Lo stesso sportello può divenire il centro di raccolta di richieste di approfondimenti diagnostici (segnatamente TC e RMN) necessari a pazienti fragili, riservati agli stessi attraverso accordi con le strutture eroganti e gestiti direttamente dai Medici di Famiglia.
Infine, si propone per porre termine all’indecoroso trasferimento di assistiti non deambulanti a fini certificativi (es. fornitura presidi) l’istituzione della valutazione domiciliare da parte del fisiatra su indicazione del medico curante e attivazione da parte dello sportello unico delle fragilità.
I Medici di Famiglia vigevanesi ritengono sempre più necessaria una condivisione dell’analisi delle necessità e delle criticità che parta proprio dall’ascolto del territorio, rappresentato sia dai cittadini sia dai professionisti che quotidianamente le vivono.
Consapevoli del loro ruolo di prima tutela dell’assistito, in particolare di quelli “fragili” chiedono all’Amministrazione Regionale di prendere in considerazione quanto sopra indicato.
Gennaio 2016